Sono fino a 800 milioni i bambini che nel mondo hanno valori di piombo pericolosamente alti nel sangue. A dirlo è un rapporto realizzato dall’Unicef e dall’organizzazione non-profit Pure Earth. “I primi anni di vita di un bambino sono caratterizzati da una rapida crescita e dallo sviluppo del cervello. Ciò rende i bambini particolarmente vulnerabili alle sostanze nocive nell’ambiente”, spiega Kam Sripada, della Norwegian University of Science and Technology, che ha contribuito alla realizzazione del lavoro. “L’esposizione al piombo durante la gravidanza e all’inizio della vita”, prosegue lo studioso, “puo’ portare un bambino a non raggiungere mai il suo potenziale” sviluppo. Il piombo è un elemento ma è anche una potente neurotossina che può causare danni a partire da cinque microgrammi per decilitro di sangue. L’avvelenamento da piombo, spiega ancora lo studioso, può essere acuto e può causare dal mal di stomaco al danno cerebrale, dal coma alla morte. Ma può anche avvenire lentamente perché si accumula nel corpo per un lungo periodo di tempo. Il sintomo più comune è la letargia dovuta all’anemia. Livelli elevati di piombo possono attaccare il sangue e il midollo osseo, il sistema nervoso e i reni. L’avvelenamento da piombo può anche contribuire a un quoziente intellettivo più basso e problemi comportamentali che possono durare tutta la vita. “Il piombo è una minaccia per la salute dei bambini in ogni singolo Paese del mondo. Tuttavia, i bambini nei Paesi a basso o medio reddito sono i più vulnerabili, specialmente in Asia meridionale e tra i gruppi emarginati in generale”, aggiunge Sripada. Gran parte del piombo proviene da batterie che non vengono riciclate in modo responsabile. Il numero di veicoli a motore è triplicato nei Paesi a basso e medio reddito negli ultimi 20 anni: questo ha portato a un forte aumento delle batterie che lo contengono. Anche le tubature dell’acqua, l’industria, le vernici e una serie di prodotti per la casa, come cibi in scatola, spezie, trucchi e giocattoli contribuiscono alla sua diffusione.