Fieno dal Nord per gli allevatori siciliani che non hanno potuto accumulare le scorte per l’inverno, dopo mesi senza piogge: l’iniziativa di solidarietà parte dalla condotta Slow Food di Bra (Cuneo), terra natia del movimento della chiocciola. A promuoverla è Renato Maunero (nella foto), allevatore di capre a Cherasco e produttore del presidio Slow Food dei prati stabili e pascoli.  «Vedendo in Tv la condizione in cui si sono trovati alcuni colleghi pastori, ho pensato di creare un fondo per comprare fieno e spedirlo», spiega Maunero: «Sapere che ci sono animali che non hanno acqua e cibo è impressionante, tanto più per chi come me alleva e sa che oggi tocca a loro, ma un domani potremmo avere bisogno noi di una mano».  Per raccogliere le donazioni è stato messo a disposizione il conto della condotta Slow Food Bra. In base all’importo raccolto, verrà acquistato fieno dai produttori piemontesi e organizzata la spedizione.

Il problema della mancanza di foraggio tocca soprattutto le zone interne dell’isola che, a parte la scarsità di piogge di quest’anno, soffrono di una progressiva desertificazione, tanto che ampie aree della provincia di Enna, Agrigento e Caltanissetta somigliano sempre di più al deserto. Ma non tutta la Sicilia è in queste condizioni. Basta spostarsi più a Nord, sulle Madonie e sui Nebrodi per trovarsi di fronte a un paesaggio molto più verde e relativamente ricco di acqua.

Di Giuseppe Altamore

Giornalista e saggista italiano, direttore del mensile Benessere. La salute con l'anima

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